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LA "CASA" di MOTUS MENS 

Stefania Raniero – Pubbliche Relazioni Centro Motus Mens

 

La “Casa” di Motus Mens nasce da un'idea: cercare di essere il più distante possibile da quelle che sono le caratteristiche tipiche di un ospedale, di una clinica o di un ambulatorio medico. L’esigenza di fare questa scelta è nata soprattutto dal fatto che, durante le nostre ricerche per trovare una soluzione per migliorare la riabilitazione, mancava qualcosa che mi aiutasse a rendere più sereno e più tranquilla la permanenza in questi centri. Erano sempre ambienti abbastanza “freddi” che ti costringevano per forza di cose a pensare e a vedere quello che era successo; c'era poco della casa, dell'ospitalità.
La zona del primo piano si suddivide in una zona sala da pranzo occupazionale, quattro camere e una sala relax dove, se l'ospite ha piacere di leggere un libro, ascoltare un po’ di musica, guardare la televisione, gli ultimi eventi o semplicemente fare una chiacchierata in compagnia, può terminare la giornata.
C'è la possibilità di poter fare la terapia sia al mattino che al pomeriggio o addirittura di fermarsi una settimana o 15 giorni di full immersion; con questo sistema viene data la possibilità all'ospite-paziente di potersi fermare e riposare tra una terapia e l'altra.
Vi è la possibilità anche di potersi fermare a mangiare un boccone, di utilizzare la cucina; se è autosufficiente nelle sue cose non c'è nessun problema, altrimenti può essere accompagnato da un familiare, da un amico o da un parente per poter proseguire al meglio la giornata.
L'intento è quello di cercare, con questi ospiti, di arrivare ad avere una ulteriore autonomia, di cercare di ricominciare ad utilizzare il computer, la lettura, fare esercizi anche per la cucina; tornare ad essere autonomo, appunto, per arrivare ad un miglioramento della qualità della vita e di un progresso in quello che stiamo facendo.
Questo è lo spirito che ci portato ad avere questa idea di progetto.

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